REGIA: Fausto Petronzio
CAST: Sabrina Marciano
Storia: Siamo a Fondi, in provincia di Latina, ed è il 25 marzo del 2020. In tutti i telegiornali nazionali viene riportata la notizia che la città è stata dichiarata “Zona Rossa”.
Francesca, la protagonista, a causa delle restrizioni imposte dal decreto emanato dal governo, si ritrova impossibilitata ad avere qualsiasi tipo di rapporto con suo padre, residente in una casa di riposo per anziani. Questa assurda situazione fa soffrire entrambi, lo stretto legame tra padre e figlia viene drasticamente interrotto. All’improvviso le condizioni di suo padre peggiorano fino a portarlo alla morte.
Francesca viene informata dell’accaduto e si reca nella struttura per ricevere gli effetti personali del padre. Affranta dall’accaduto ma soprattutto per non aver potuto dargli neanche un ultimo saluto, Francesca riceve una scatola all’interno della quale trova una lettera. Cosa le avrà scritto suo padre? Come reagirà Francesca alle sue ultime parole?
Note di Regia
“La vita in una scatola” è il titolo del nuovo progetto cinematografico scritto e diretto dal regista formiano Fausto Petronzio.* La storia è ambientata durante il periodo del lockdown e prende spunto da una vicenda di cronaca riportata da molti giornali e social media.
Partendo da una riflessione personale sui tanti casi di decessi avvenuti nelle RSA, il regista ha voluto approfondire l’aspetto legato all’impossibilità improvvisa di ogni forma di rapporto tra i residenti delle strutture ed i loro cari, dovuto all’emergenza del COVID-19 e alle restrizioni che hanno stravolto completamente le loro vite segnandole per sempre.
Il cortometraggio, realizzato della Cinema Casting in collaborazione con il direttore tecnico Michele Lo Giudice ed il suo staff, è stato girato nelle città di Spigno Saturnia, Formia, Gaeta e Fondi. Tra i protagonisti spiccano i nomi di Sabrina Marciano, Christian Catanzano e del noto attore/doppiatore Mino Caprio, voce narrante della storia.
La colonna sonora e le musiche sono state scritte e realizzate dal maestro Andrea Valerio, in arte Spillo. Il cortometraggio è una riflessione sul dolore provato dai familiari delle vittime del COVID-19 ed è dedicato alla memoria degli anziani deceduti nelle RSA.